Alimentatore/riduttore variabile universale | Stampa |
Scritto da Salvatore IWØDTK   


Quante volte vi e' capitato di dover riparare un qualsiasi oggetto, o il giocattolo preferito di vostro figlio, e di non avere le batterie giuste per alimentarlo? Sicuramente spesso, questo schemino può risolvere questa mancanza.
Si tratta dell'applicazione dell'integrato L200, componente gia anziano, ma dalle caratteristiche eccezionali.
Osservando lo schema, si nota la semplicità circuitale necessaria ad avere un'ottima stabilizzazione in uscita, con tensione variabile da 3 a 40 volt, il che non e' poco , e se aggiungete che il solo integrato da solo riesce a dare 2 amper, avete gia pronto il vostro alimentatore da laboratorio.

Il montaggio non richiede un grande impegno, il circuito si può montare su una millefiori e racchiudere in un minimo di contenitore.
Nel mio caso questo progetto e' stata la soluzione per dar nuova vita ad una telecamera non troppo recente, parcheggiata nel fondo di un cassetto e di cui mi piangeva il cuore sostituirla con una più alla "moda" solo perché la batteria ormai defunta e' introvabile?
Siete nella stessa posizione del sottoscritto che avendo una stupenda JVC e, nonostante le critiche e sollecitazioni della YL Maghy (buttala e cambiala), si è posto l'obiettivo di riattivarla.
Analizzate le scritte sulla batteria e verificato la tensione del suo alimentatore , ne risulta che la stessa va alimentata a 7.0 volt.
Ho fatto la prova alimentandola con un alimentatore variabile verificandone il corretto funzionamento e l'assorbimento.
A questo punto la scelta e' ricaduta sull'integrato L-200, secondo me uno dei più completi ed efficaci stabilizzatori, da me impiegato diverse volte e per svariate alimentazioni, quindi molto versatile.
Per quest'applicazione, visto il modesto assorbimento, il componente può lavorare da solo, semplicemente accompagnato dai soliti condensatori antioscillazioni e il partitore per la regolazione della tensione d'uscita al valore voluto.
Come da schema elettrico, la circuiteria e semplice, se poi lo usate come riduttore di tensione come in questo caso, servendovi di una batteria 12volt tipo antifurto, si semplifica il tutto.
Nulla toglie che anteponendogli un trasformatore, ponte e capacità di livellamento, si ottiene un ottimo alimentatore variabile da 3 a max 40 volt.
Ricordatevi di alettare l' L-200, esso sopporta correnti fino a 2Amper, e se provvisto di un generoso dissipatore resta tiepido.
La mia realizzazione ha trovato posto dentro un contenitore d'alluminio non propriamente piccolo, foto 1, dove un cavo rosso-nero con appositi faston porta i 12 volt dalla batteria al circuito, dallo stesso escono poi i due cavi che portano i 7volt ad un Din da pannello, dove s'innesterà il maschio che alimenterà la telecamera saldato al cavo che in origine serviva ad alimentare la stessa tramite il suo alimentatore da rete.
Per la taratura: si alimenta il circuito con una batteria o alimentatore a 12volt, senza carico (nel mio caso la telecamera), si ruota il trimmer R1 fino a misurare in uscita la tensione voluta (nel mio caso 7.0 volt).
Si lascia qualche minuto per osservare se ci sono variazioni, si richiude il tutto, si collega la telecamera che può ora bloccare sull' obsoleto ma economico nastro, i momenti migliori della vostra vita, foto 2.
Se si possiede un grosso trasformatore, e un paio di 2N-3771, si può ricavarne un alimentatore dalle eccezionali qualità, ma questa e' un'altra storia…
Come sempre sono disponibile per chiarimenti e delucidazioni.

73 e alla prossima de IWØDTK Sal